Come promesso eccomi di nuovo qui, a parlare dei suoni dell’autunno, ieri vi ho mostrato come realizzare un picchio sonoro con i gusci di una noce oggi invece vi mostrerò come ho introdotto i suoni dell’autunno ai bimbi della materna dove insegno!
Come promesso eccomi di nuovo qui, a parlare dei suoni dell’autunno, ieri vi ho mostrato come realizzare un picchio sonoro con i gusci di una noce oggi invece vi mostrerò come ho introdotto i suoni dell’autunno ai bimbi della materna dove insegno!
C’era una volta piccola formica, ed anche se era piccola faceva sempre tantissime cose, la vedevi sempre correre a destra e sinistra per il formicaio alla ricerca di cose da fare, non riusciva proprio a stare ferma.
Riusciva a fermarsi solo quando la sua curiosità era rapita da una nuova creazione, così si fermava ore a guardare il suo papà formica che con le sue zampette costruiva splendide torri colorate, torri che servivano a guardare dall’alto del formicaio. Erano però torri molto particolari, erano infatti costruite con oggetti di tutti i tipi che papà formica raccoglieva quando andava in giro, oggetti che nessuno avrebbe mai potuto pensare di riutilizzare e che spesso venivano buttati via perchè inutili.
Ebbene si è passato un anno, era proprio il 1 gennaio quando decisi di aprire questo blog, ero emozionata, un pò come lo sono ogni volta che scrivo un post 🙂
Quest’anno mi ha fatto conoscere tante persone speciali che condividono le loro passioni sui loro blog, e anche se il mio è un piccolissimo blog che ha ancora tanta strada da fare, sono comuque contenta di ciò che ho fatto in questi mesi e spero che qualcuno passando di qui abbia potuto per un attimo essere avvolto dal mio mondo incantato!
Per festeggiare questo giorno ho deciso di scrivere una delle mie fiabe, proprio come il mio primo post! La dedico a tutti coloro che credono in me e a tutti coloro che anche per un attimo passano di qui. Buon compleanno cartaecolori!
Ci avviciniamo al Natale e tutti noi che lavoriamo con i bambini siamo alle prese con recite e concerti. Ecco quindi per voi uno strumento semplicissimo ma anche molto efficace. 🙂
Io lo utilizzo con i bimbi della materna e vi devo dire che l’effetto è garantito!
Agli occhi di qualcuno questi potrebbero sembrare dei semplici campanelli ma non lo sono ecco la storia che li rende tanto magici.
Lo sappiamo tutti, la musica la prima cosa che mette in moto in ognuno di noi è il movimento, ci basta ascoltare anche la più semplice melodia che ci ritroviamo senza accorgerci a dondolare, o a battere il piede o una mano.
E questa reazione naturale è un ottimo spunto di lavoro per chi lavora con i bambini con la musica. Oggi introdurremo questo argomento con il più antico dei giochi ancora oggi però molto valido. Vi ricordate quando andavate alle feste da piccoli e mettevano una musica che ogni tanto interrompevano e tutti dovevano rimanere immobili?
Ecco proprio questo è Stop & Go!
Per stimolare l’attenzione e la concentrazione dei bambini vi consiglio di provare a giocare alla “La tribù dei piedi soffici“. Per incominciare c’è bisogno di calarsi nella giusta ambientazione, tutto comincia, come spesso accade, da una storia:
Eh si! E’ giunto il momento di introdurre la fiaba sonora, è uno strumento didattico che utilizzo tantissimo con i gruppi di bambini che incontro. Come tutti sapete le fiabe affascinano tutti i bambini, che rimangono incantati ad ascoltare, ma per ottenere tanta attenzione è molto importante coinvolgerli e la voce è un ingrediente fondamentale. Saperla modulare creando attese e sorprese fa si che ogni bambino si senta completamente calato nel mondo fantastico che gli state mostrando. Se poi addirittura al racconto aggiungete i suoni, vedrete che il risultato sarà ancora più stupefacente!
Ciao, eccomi di nuovo qui! sono scomparsa per alcuni giorni perchè sono andata in vacanza nello splendido Salento! Ed ora sono pronta a ricominciare carica e con tanta voglia di fare! Ma visto che non si deve mai lasciare niente di incompiuto, vi scrivo l’ultimo post sulla scenografia che ho realizzato per il musical.
Come già vi avevo accennanto, volevo che la scenografia avesse alcuni elementi tridimensionali, così oltre alle foglie delle quali vi ho parlato qui e qui, ho realizzato delle lucciole e delle farfalle che hanno aggiunto quel tocco in più, che ha reso il tutto veramente particolare 🙂
Dopo una lunga assenza, rieccomi! Mi scuso con tutti, lo so può sembrare realmente assurdo aprire un blog in un istante e un instate dopo scomparire.
Ecco la ragione per la quale avevo sempre rimandato l’apertura di questo blog, avevo paura che accadesse proprio questo!!! 🙁
L’importante però è ritornare, e sono qui, pronta a riprendere i miei personaggi e le mie fiabe. Tranquilli, comunque non mi è successo nulla di brutto, meritate una spiegazione! Per la gioia di tutti quelli che mi hanno sopportato e sostenuto finalmente mi sono specializzata! Ebbene si, ho concluso anche questo e ora oltre ad essere un architetto sono anche specializzata in “Restauro dei Monumenti”. Ora di fronte al vuoto che si crea per la fine di giornate densissime di disegni, correzioni, relazioni… e nottate dove vorresti avere 4 mani e 2 cervelli, c’è un mondo del lavoro dove ci si sente piccoli piccoli, diciamo pure invisibili! Ma non mi arrendo!
Per riaprire il mio blog ho pensato di raccontarvi una storia che ha come ingredienti quelli che mi hanno accompagnato in questi ultimi mesi: un giardino (tema della mia tesi), una quercia (il mio professore che mi ha insegnato tanto!) e gli animali (tutti coloro che mi sono stati vicini, mi hanno sostenuta confortata e materialmente aiutata, senza di loro non avrei fatto niente!). Una curiosità: la foto che ho messo è lo splendido giardino che ho studiato! Un piccolo paradiso nel centro storico di Napoli.
Ecco a voi un’altra favola che ho proposto all’asilo con tanto di suoni e canzoncine annesse. Bhe, presto vi proporrò per intero una fiaba sonora e chissà potrei anche mettervi delle registrazioni per meglio farvi capire cosa intendo io per fiaba sonora, intanto godetevi questo viaggio nei fondali marini!